martedì 6 aprile 2010

Rififi (Du Rififi chez les Hommes), di Jules Dassin (1955)

Tony, detto il Laureato, è appena uscito di prigione, dove ha scontato una condanna di cinque anni. Radunata una banda di complici, organizza un audace colpo ai danni di una gioielleria. Il bottino fa gola a tutto l'ambiente della mala ed inizia così una lotta all'ultimo sangue tra le gang rivali: "le rififi", una rissa senza esclusione di colpi per le strade di Parigi.

Il classico dei classici dei Polar. Ne consegue che più o meno tutto riguardo al film è già stato detto e scritto. Vale però la pena ricordarne alcuni spunti, non solo degni di nota, ma soprattutto pietre miliari del cinema da "colpo grosso". Fulmineo a tratti, altre volte didatticamente didascalico offre le sue vette nella scena della rapina, 12 minuti di silenzio totale, pieni di suspense, e nel finale, quando Tony, morente, riporta a casa il figlioccio. Lo stesso Godard, cinque anni dopo, attingerà a piene mani per il suo "A Bout de Suffle" dalla pellicola di Dassin. Michele Baldini

Imprescindibile fonte per chiunque abbia girato in seguito un film di rapina o meglio di "colpo grosso"; scandisce le tappe fondamentali della narrazione di questo genere: presentazione sommaria ma ben caratterizzata dei personaggi, formazione della banda, pianificazione del colpo, realizzazione della rapina, spartizione del grisbì ed eventuali complicazioni. Film sincopato che alterna momenti di stanca a grandi scene di tensione ed esterne che rivelano la maestria dell'espertissimo Dassin. Bogartiana l'interpretazione di Jean Servais, interessanti i tagli avvenuti nel nostro Paese allo scopo di nascondere l'origine italiana di alcuni delinquenti e alcune forme troppo debordanti delle bellissime attrici del cast. Formativo. Enrico Prosperi


Scarica la Puntata

Diffondi Cinephagus


Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]